Con riferimento al testo, rispondi alla seguente domanda.
Per millenni la previsione del tempo si e' affidata alla magia, alla religione, alla tradizione popolare: inutile dire con quali risultati. A meta' Seicento, la spinta all’osservazione dei fatti naturali introdotta da Galileo e dalla fiorentina Accademia del Cimento, traghettera' la meteorologia nel dominio della scienza. Grazie ai primi strumenti, dal barometro di Torricelli ai termometri fiorentini, le impressioni soggettive verranno via via trasformate in grandezze fisiche oggettive. Nel corso del Settecento nasceranno i primi osservatori meteorologici, alcuni dei quali ancora in attivita', e a meta' Ottocento l’apparato strumentale per l’osservazione del tempo era impostato in gran parte del mondo occidentale e coloniale. Il telegrafo permetteva di scambiare i dati quasi in tempo reale e il sogno di elaborare le previsioni meteo sembro' per un attimo a portata di mano. Nel novembre 1854, durante la guerra di Crimea, una tempesta causo' 400 vittime tra la flotta militare e mercantile che incrociava sul Mar Nero. Napoleone III incarico' allora il celebre astronomo Le Verrier di allestire un primo servizio meteorologico. Negli stessi anni l’ammiraglio FitzRoy perfezionava il barometro navale e metteva le basi del servizio meteorologico inglese, il MetOffice, ancora oggi riconosciuto tra i migliori al mondo. In Italia padre Francesco Denza, dall’osservatorio di Moncalieri, raccoglieva dati da un’Italia appena unita e li disseminava urbi et orbi. Ma nonostante le biblioteche si riempissero di dati, il traguardo della previsione rimaneva lontano. Nel 1904 fu il meteorologo norvegese Vilhelm Bjerknes a rivoluzionare l’approccio: non serve solo osservare, per prevedere bisogna calcolare il comportamento dell’atmosfera attraverso le equazioni della fluidodinamica, della termodinamica che nel frattempo erano state enunciate. Cervello in tilt Ma i calcoli che restavano da fare restavano troppi per il cervello umano. Ci provo' il matematico inglese Lewis Fry Richardson nel 1922, ma alla fine desistette e tra il serio e il faceto sostenne che per eseguire in tempo utile le migliaia di operazioni necessarie, si sarebbero dovuti ospitare 64.000 matematici in una sorta di teatro e delegare a ciascuno una parte dei calcoli sullo scacchiere terrestre, con un <> incaricato di diffondere il risultato finale ai servizi meteorologici. Fu un progetto di computer umano mai realizzato ma premonitore. Alla fine della seconda guerra mondiale gli Stati Uniti mettono infatti a punto il primo calcolatore elettronico; grazie al genio di John von Neumann, che insieme al matematico e meteorologo Jule Charney e alla sua e'quipe il 4 marzo 1950, nei laboratori di Aberdeen, nel Maryland, otterranno la prima previsione numerica del tempo. La strada era ancora lunga, ma era ormai tracciata, e nei decenni successivi i miglioramenti arrivarono di pari passo con l’incremento delle capacita' informatiche, dell’osservazione e della modellizzazione del complesso sistema atmosferico. Nel 1960 la Nasa lancia T'iros-1, il primo satellite meteorologico che permettera' di osservare il movimento delle nubi dall’alto. Oggi per elaborare una previsione il punto di partenza e' l’osservazione dei dati atmosferici sull’intero pianeta, grazie alle stazioni sinottiche installate sulla terraferma e sui mari - circa 15 mila su tutto il globo - ma anche ai palloni-sonda che eseguono un profilo verticale dell’atmosfera fino a circa 40 km di altezza Grafici e carte Un’enorme massa di informazioni che viene continuamente trasmessa ai centri di calcolo, dove viene elaborata da alcuni tra i piu' potenti supercomputer oggi disponibili, capaci di migliaia di miliardi di operazioni al secondo. Grafici e carte che ne derivano vengono diramate ai centri di previsione, dove il meteorologo le studia apportandovi il suo contributo di esperienza locale. Un sistema che vede al lavoro decine di migliaia di operatori in tutto il mondo, coordinati dall’Organizzazione Meteorologica Mondiale con sede a Ginevra. Oggi il successo delle previsioni ha raggiunto il ragguardevole livello del 95 per cento per le 24 ore successive. Fino a cinque giorni si puo' contare su una previsione attendibile, un traguardo tra i piu' avvincenti della storia della scienza, che i pionieri ottocenteschi hanno tenacemente perseguito senza pero' riuscire a vederne i frutti. Anche grazie al loro lavoro oggi si pianificano quasi tutte le attivita' umane e si salvano delle vite. Ridotto e adattato da L. Mercalli, I 150 anni della meteorologia. 'Adesso siamo precisi al 95%”, “La Stampa”, 7 settembre 2010
Quale delle seguenti affermazioni NON è deducibile dal testo?
Gli osservatori meteorologici sono stati sostituiti da super-computer
La meteorologia si giovò del contributo di matematici
La meteorologia cominciò a diventare scienza a metà Seicento
Oggi i meteorologi dispongono di enormi quantità di informazioni